Gruppo di lettura di Freccia: terzo appuntamento

28-01-2015_Emilio Alessandro Manzotti_romanzo FRECCIA_gruppo di lettura

Bentornati al Gruppo di lettura di Freccia per il nostro terzo appuntamento con gli approfondimenti e lo scambio di opinioni sul romanzo.
Nella tappa precedente si è continuato a parlare dei personaggi, sia femminili che maschili, e dello stile narrativo che ho usato per scrivere Freccia, alternando la narrazione in prima persona in cui proprio il personaggio di Freccia prende voce, con un narratore esterno che racconta in terza persona gli avvenimenti.
Oggi ci focalizzeremo sui capitoli 10, 11, 12, 13 e 14 in cui assistiamo a momenti alquanto intensi: il tormento di Diego, la disperazione di Alice, la presa di coscienza di Francesco. E anche episodi molto movimentati come la fuga precipitosa di Freccia e Saetta e il torneo di basket. Qual’è la scena che vi ha colpito maggiormente? O che vi ha emozionato di più?
Alcune amiche che hanno letto Freccia quando ancora era un manoscritto hanno sottolineato che ho inserito troppi dettagli relativi allo sport. Voi siete d’accordo oppure no?
Inoltre mi piacerebbe avere una vostra opinione riguardo alle scelte che si trovano ad affrontare sia Diego che Francesco.
Lascio a voi la parola e vi ricordo che il prossimo appuntamento sarà per l’8 aprile con la quarta tappa entro cui dovrete leggere i capitoli 15, 16, 17, 18 e 19.

5 pensieri riguardo “Gruppo di lettura di Freccia: terzo appuntamento

  1. Anche se un po’ in ritardo, non potevo mancare all’appuntamento del gruppo di lettura! Vorrei dire subito una cosa sulle pagine che dovevamo leggere per questa volta. Una cosa che mi ha colpito tantissimo. La descrizione dell’appartamento di Francesco. Non vorrei dire una stupidaggine, ho provato anche a fare un po’ di ricerche, ma credo che il tuo Emilio sia il primo romanzo che descrive l’appartamento di un angelo. Ti risulta?
    Rispondo anche alle tue domande. Mi ha emozionato la disperazione di Alice, anche perchè di recente ho vissuto un lutto improvviso e mi sono immedesimata.
    Sulla questione dello sport mi tocca dare ragione in parte alle tue amiche. Cioè forse i dettagli sul basket non sono troppi per chi ha la passione, ma io per esempio che non seguo nessuno sport, ho trovato queste descrizioni “neutre”. Anche se forse ho imparato qualche nozione sul basket 🙂

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  2. Ciao Emilia! Grazie. Mi ha incuriosito la tua ricerca sull’appartamento di Francesco. E’ un aspetto che non avevo considerato. E’ il risultato della scelta di dipingere un mondo non differente dal nostro, se non per il fatto che elementi (case, insegne) del passato si mescolano a quelli del presente. Mi piace pensare che la “sostanza di cui siamo fatti” non cambia da un mondo all’atro, e di conseguenza anche il nostro modo di creare la realtà che ci circonda. Ecco un Paradiso molto umano…
    Alice è stata difficile in quel momento, soprattutto mi ha dato da fare l’elaborazione del suo lutto che nel romanzo rischia (ancora adesso, dopo tanto lavoro di riscrittura ed editing) di essere troppo rapida, costretta dall’avvio di una trama che deve acquistare da quel momento in avanti rapidità, per far convergere tutti gli elementi che ho introdotto in precedenza verso il finale.
    Il basket? L’ho vissuto tanto al campetto con i miei amici, e ho tanti ricordi. Per quanto abbia tagliato… non è ancora abbastanza!
    🙂 E.

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  3. Credo che una di quelle che hanno avuto a che dire con il basket sono stata io, però c’è da dire che ho consigliato il libro a chi di questo sport ne mastica, quindi alla fine mi son fatta perdonare 😀 Diciamo che troppi dettagli, secondo me, deviano l’attenzione da ciò che in realtà è il fulcro della storia. Inoltre descrivere tuuuuuutta una partita diventa troppo anche per un appassionato. Comunque, tornando al libro, la disperazione di Alice era ben resa e come ha giustamente sottolineato Emilia, ci si immedesima nel personaggio e quando accade significa che si è fatto un bel lavoro 🙂

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